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"POSSO MOSTRARTI QUALCOSA?"
Morde un bottone del cappotto del senatore; ha il bottone in bocca e ci sono alcuni fili che pendono...
"GUARDA!"
Tiene il bottone in bocca, lo sputa di nuovo sulla giacca e, “poof”, lo ricuce magicamente, il senatore impazzisce.
Alla Casa Bianca, hanno preparato un'anatra e, mentre la stanno per tagliare e servire...
"ASPETTATE!"
Si avvicina all'anatra, schiocca le dita e l'anatra salta in vita e scappa dal tavolo!
... E’ NATA LA LEGGENDA DI MAX MALINI.
Max Malini, nome d’arte di Max Katz Breit, è stato un illusionista americano nato nel 1873 nella piccola città di Ostrow al confine tra Russia e Austria.
In giovane età, emigrò negli Stati Uniti con la sua famiglia, stabilendosi a New York City. All'età di dodici anni, Max divenne un acrobata e tre anni dopo “subì l'incantesimo” del professor Seiden, un mago, mangiatore di fuoco e ventriloquo che aveva un bar sulla Bowery (celebre via della “circoscrizione” di Manhattan).
Max divenne suo allievo e apprese i primi giochi di prestigio tra cui "I bussolotti", che in seguito approfondì nel suo lavoro. All'età di vent'anni era un musicista di strada e intrattenitore a pieno titolo e non c'è dubbio che l'esperienza maturata in queste difficili condizioni gli abbiano permesso di affrontare qualsiasi situazione.
Crescendo, iniziò ad esibirsi nei bar, imparando giochi di prestigio con gli oggetti di uso quotidiano che aveva a disposizione, bicchieri, coltellini, fiammiferi, ecc; si dedicò allo studio del “timing” e alla pianificazione dei numeri, studiandone i momenti migliori.
La sua padronanza della misdirection fu tale da permettergli di superare il problema delle mani piccolissime, riuscendo a nascondere di tutto e rendendo impercettibili le mosse segrete anche ad una distanza ravvicinata. I suoi primi collaboratori furono il professor Walters e il famoso Emil Jarrow, che in seguito divenne uno dei più grandi maghi della commedia di Vaudeville.
Durante i suoi vent'anni, man mano che il suo nome iniziava a conoscersi, divenne un intrattenitore privato e la reputazione che acquisì con la magia lo fece entrare nei circoli più esclusivi sia in America che in Europa.
Fu un maestro nel pubblicizzare se stesso e, come riportato in “The Stars of Magic”, visse col motto: “Per far soldi bisogna frequentare persone che hanno soldi”, infatti, l’elenco dei personaggi importanti intrattenuti da Malini sembra quasi fantascienza: ha presentato spettacoli davanti a diversi presidenti americani, alla Casa Bianca e per la British Royalty, a Buckingham Palace diventando loro amico; ha ricevuto onorificenze e regali da quasi tutti i monarchi d’ Europa e Asia e trascorse un periodo considerevole come ospite del duca di Windsor, principe di Galles.
In occasioni speciali Malini indossava sul davanti della camicia uno splendido ornamento ingioiellato che gli era stato presentato dal re del Siam. Del suo pubblico fece anche parte il famigerato gangster Al Capone e per questo motivo venne additato come “il mago della mafia”. Sfruttando queste conoscenze, tra le sue tecniche di vendita vi era quella di girare nei più grandi hotel di lusso dove sapeva di trovare gente ricca e, a volte senza un soldo in tasca, noleggiava costose suite mostrando lettere di raccomandazione da parte dell’alta società e prendeva appuntamento col direttore dell’hotel per proporre una serata di illusionismo.
Lo stile di esibizione di Malini fu caratterizzato da una grande audacia ed originalità, gli aneddoti sulle sue esibizioni “improvvisate” sembrano leggende: si dice che prendesse in prestito un cappello da qualche gentiluomo, prendeva una moneta per un “testa o croce”, la copriva e, sollevando il cappello, faceva apparire un grosso blocco di ghiaccio; gli stessi Dai Vernon e Charlie Miller non sapevano esattamente come facesse.
Si avvicinava spesso alle celebrità e, senza preavviso, staccava un bottone dai polsini e lo ricuciva magicamente. Una delle routine distintive di Malini era la carta pugnalata da bendato, metteva su un tavolo un mazzo di carte mescolato, il pubblico lo bendava con dei fazzoletti e Malini chiedeva il nome di una carta da gioco. Dopo averla fatta nominare, infilava un coltello tra le carte, le sollevava in aria, e mostrava la carta corretta pugnalata.
La sua ultima esibizione lo ritrae su una sedia per soldati e marinai alle Hawaii, un posto che amava e in cui aveva realizzato alcuni dei suoi primi grandi successi.
Morì ad Honolulu, il 3 ottobre 1942.
Tra le curiosità troviamo una citazione nella stagione 7 di “X-Files”, intitolato "The Amazing Maleeni" e nello show televisivo “The Cape “ in cui vi è un personaggio con questo nome, interpretato da Keith David.