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PICKPOCKET
Il pickpocketing è l’arte di sottrarre denaro o preziosi da una persona di qualsiasi età o sesso senza che quest’ultima, al contrario dello scippo, se ne renda conto. Il soggetto che mette in atto quest’arte è denominato borseggiatore o, in inglese, pickpocket.
STORIA
Del pickpocketing, come fa notare Jim Ravel ( Theatrical Pickpocketing – pag.20 ), possiamo solo ipotizzare le origini storiche del pickpocketing, si pensa, però, che tutto possa risalire alla nascita delle toghe e alle prime “tasche”( con tasca, in questo caso, si intende un modo di portare beni con se in maniera comoda e pratica, come piccoli sacchetti ), con la nascita di esse è facile pensare quanto poco tempo sia servito prima che una persona decidesse di mettersi alla prova sottraendo quei piccoli, ma valorosi oggetti.
le ipotesi iniziano a trasformarsi in realtà intorno al 17’esimo secolo, quando i registri storici indicano un incredibile incremento dei borseggiatori, si può infatti sostenere che il periodo di maggiore attività dei borsaioli siano appunto il 17’-18’esimo secolo. Nel corso di questo periodo, più che di borseggiatori, si può parlare, come narrato in numerose ballate del tempo, di taglia borse, in quanto, ai tempi, non era assolutamente comune possedere tasche, il materiale importante era spesso inserito all’interno di sacchetti, legati tramite cordini e appesi alla cintura ( la tasca come la conosciamo oggi, che iniziò a diffondersi a macchia d’olio, come tasca del cappotto, in epoca vittoriana, nasce, appunto, prendendo spunto e cercando di imitare queste piccole borse da cintura ).
In epoca vittoriana il borseggio divenne un modo molto comune di sopravvivere in una società in cui la povertà dilagava. Il maggiore numero di borseggiatori di sesso maschile arrestati e condannati, risultavano molto spesso come giovani ragazzi di età compresa, solitamente, tra i 10 e i 20 anni, questo perchè, comunemente, le bande organizzate di criminali adottavano orfani, per mandarli in strada a derubare persone o taccheggiare negozi ( il taccheggio era un’altra forma di furto che andava per la maggiore all’epoca e consisteva - e consiste tutt’ora – nel furto di merce da esposizione ).Gli oggetti più comuni ad essere rubati dagli uomini erano i fazzoletti da tasca, non sempre di valore alto, infatti, spesso, i furti non risultavano premeditati, ma totalmente improvvisati a seconda delle situazioni ( Harry Houdini, nel suo libro “ the right way to do wrong “ nel capitolo 7 spiega come, dopo un furto, i borseggiatori scappassero improvvisando, appunto, fughe ingegnose, passando sotto cavalli o destreggiandosi tra la folla ).
La pena per il borseggiatore era la pena capitale tramite impiccagione, non solo per il pickpocket, ma anche per tutti i complici.
LA FIGURA DELLA DONNA
In epoca vittoriana, inaspettatamente, le donne che praticano pickpocketing superano di gran lunga il numero di borseggiatori di sesso maschile e la loro età media era anche notevolmente maggiore, era raro infatti vedere condanne di donne di età inferiore ai 20 anni. Le donne, spesso, agivano, a contrario degli uomini, in luoghi chiusi, questo perche, la prostituzione, oltre ad una diffusa professione, era anche il modo più semplice per avere a che fare con persone estremamente ubriache che, togliendosi i vestiti di proposito, risultavano prede facilissime. A contrario degli uomini che, come detto in precedenza, prediligevano oggetti di poco valore come fazzoletti, le donne avevano la possibilità di ottenere oggetti di grande valore, come borse di denaro o orologi preziosi. La figura femminile, inoltre, aveva altri vantaggi non di poco conto, come, per empio, il fatto che a furto avvenuto, era raro che l’uomo denunciasse, vergognandosi di ammettere di essere andato a balorde, oppure che una giuria molto raramente incriminava una donna, che poteva solo sostenere che la merce le fosse stata regalata.
La legge del tempo, inoltre, malvedeva l’uomo che usufruiva dei servizi delle donne, e spesso, il fatto che i vestiti erano stati tolti di proposito, bastava come scusa per assolvere la prostituta.
IL PICKPOCKETING E IL MONDO DELLO SPETTACOLO
L’arte del borseggiare le persone, essendo un’arte, non poteva non essere, prima o poi, sfruttata come forma di intrattenimento. Molti prestigiatori hanno, negli anni, approfondito e studiato questo affascinante argomento che utilizza alcune delle armi più potenti di un illusionista: misdirection e abilita di mano. In uno spettacolo a tema pickpocketing uno o più spettatori vengono derubati dal performer che, con ironia o contestualizzando effetti di magia, svuota le tasche delle “vittime” spesso ignare, ma, per poi, restituire tutto in modi divertenti e disparati. ( Pierre Jacques, nel libro “ niente nelle mani tutto nelle tasche” fa notare che il termine vittima sia inappropriato,in quanto il termine è un sostantivo femminile che sta a significare: soggetto che gli antichi sacrificavano agli dei. Questo è il motivo per cui anche qua lo trovate virgolettato ).
Il borseggio come forma di intrattenimento è stata per anni accreditata, come creazione, agli illusionisti Dr.Giovanni ( Adolph Herczog ) e Walter Sealtiel, questi due artisti solcarono i palchi più o meno negli stessi anni, nel 1920, ma si è sempre proteso a considerare il primo spettacolo a tema pickpocketing quello di Sealtiel. Ricky Dunn, nel suo libro “ the professional stage pickpocket “, a pagina 26, pero, fa notare come lo storico Billy McComb, sulla rivista Genii di luglio 1993, pubblico un articolo in cui mostrava una locandina datata 1906, in cui si poteva leggere chiaramente la frase “ The original and fist pickpocket “. Questo spettacolo, tenutosi alla London Canterbury Music Hall, fu a tutti gli effetti il primo spettacolo di pickpocketing della storia e l’artista geniale che porto il borseggio su un palco, dando origina ad una delle piu appassionanti branche della magia fu Max Frederick Brezinski, in arte Fred Brezin. Una descrizione accurata di uno di questi artisti pionieri di quest’arte la si può trovare sulla rivista “the sphinx “ di gennaio 1930, questo articolo tratta nel dettaglio l’esibizione di Sealtiel alla New York Assembly of The Society of American Magicians.
Nel corso degli anni numerosissimi artisti dalle più disparate parti del mondo si sono concentrati sul portare in scena quest’arte, alcuni dei più importanti esponenti del pickpocketing contemporaneo sono:
Borra: considerato il migliore esponente mai esistito, si esibiva principalmente in circhi e nightclub. È conosciuto come il re del pickpocket.
Jim Ravel: si esibì nei migliori locali americani, scrisse uno dei piu importante testi sull’argomento borseggio scenico: “ Theatrical Pickpocket “.
Ricky Dunn: famoso per unire comicità, magia e borseggio. Anche il suo nome è associato ad un importantissimo testo: “The Professional Stage Pickpocket “.
Bob Arno: famoso performer, noto per avere solcato grandi pachi e avere registrato un importante documentario per National Geographic.
James Freedman: Conosciuto come “ the man of steal “ fece da consulente per la famosa scena di pickpocketing presente nella trasposizione cinematografica del 2005 di “ Oliver Twist “.
James Brown: vinse il titolo, assegnatogli dal Magic Circle, di prestigiatore dell’anno nel 2006.
Apollo Robbins: famoso a livello planetario per avere derubato i servizi segreti americani di scorta al presidente Jimmy Carter nel 2001.
IL PICKPOCKET REALE OGGI
Ad oggi non è difficile incontrare esperti borseggiatori, in particolare nelle città più affollate, nelle metropolitane o sui bus. Ad oggi alcune città con il più alto rischio di furto sono Roma e Barcellona. I borseggiatori, solitamente, agiscono in gruppi, in modo da liberarsi il più presto possibile della refurtiva, passandola, per esempio, di mano in mano, circondando le vittime o urtandole. Escamotage creativi sono spesso usati, uno dei più noti è l’utilizzo di un braccio rotto finto, mentre il braccio reale è libero sotto un cappotto ( di questa idea si parla già nel libro sopra citato di Harry Houdini “ the right way to do wrong “, sempre nel capitolo 7). Non è raro trovare oggetti creati apposta, come anelli che nascondono una lama, con lo scopo di tagliare le tasche delle ignare vittime, in modo da sfilare il portafogli o qualsiasi oggetti dal basso. Un modo ingegnoso descritto sul testo “ Niente meni tutto nelle tasche “ di Pierre Jaques vede un anziano signore arrangiarsi pure essendo senza una mano. Lui sputava sulla schiena di una “ vittima “, per poi avvisare il malcapitato che, per pulirsi, si levava l’indumento e, nel gesto di aiutare, rubava dalle tasche.
Il borseggiatore contemporaneo non ha vita cosi difficile, come gà detto prima, si pensa erroneamente che tutto ciò che possediamo addosso sia come in una cassaforte, quindi tendiamo a porci meno attenzione, questo si rispecchia negli occhi del o dei borsaioli come una borsetta aperta, una tasca rotta, un cellulare troppo sporgente, insomma, occasioni d’oro. L’argomento del pickpocketing nella vita reale è trattato nel dettaglio nel documentario di Nationa Geographic condotto dal pickpocket Bob Arno.
IL PICKPOCKETING NELLA LETTERATURA
La figura del borseggiatore ha sempre affascinato molto il pubblico, la gente è convinta che tutto ciò che ha con se sia in una cassaforte, nulla di più sbagliato. Questa passione del pubblico non passo inosservata da alcuni scrittori del passato che, nelle loro opere, hanno inserito molti riferimenti o personaggi appartenenti a questo mondo criminale. L’esempio più famosi di una storia che ruota quasi totalmente attorno al borseggio è, senza ombra di dubbio, “ Olive Twist “ di Charles Dickens. Questa opera rispecchia a pieno il disagio del tempo, mostrando come proprio gli orfani bambini erano incaricati dei compiti più pericolosi. Degni di nota erano i personaggi di Fagin, avido capo della banda non che sfruttatore e il giovane The Artfull Doger, bambino esperto borseggiatore, punta di diamante di questa associazione criminale. Da questa opera sono stati tratti film, opere teatrali e musica e in tutti vi è rappresentata una scena celebre in cui i ragazzi borseggiano Fagin per dimostrare ad Oliver come si “ lavora “. Un'altra opera storica che tratta anche l’argomento è “ Moll Flanders “ di Daniel Defoe.
IL PICKPOCKET NEL CINEMA
Come per la letteratura, anche il cinema ha sfruttato il fascine e il mistero della figura del borsaiolo, esempi sono le trasposizioni di “ Oliver Twist “, del quale, nel 2005, Roman Polanski fece una trasposizione cinematografica con la consulenza di James Freedman. Altro film degno di nota é “ Diario di un ladro “ film giallo del 1959 di Robert Bresson, considerato uno fra i massimi capolavori dei film francesi sotto la consulenza di Kassagi. In tempi piu moderni la figura del borseggiatore appare anche nel film “ Focus “ di Glenn Ficarra, film del 2015 che chiede consulenza ad Apollo Robbins, mentre, nel film “ Now You See Me “, uno dei protagonista usa le sue doti di mago per rapinare i passanti.