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Che cos'e il “pass” o “salto dei mazzetti”? Praticamente è una tecnica che permette di tagliare segretamente un mazzo di carte; ha diverse applicazioni oltre ad un taglio nascosto. Esistono, sostanzialmente, due tipologie di salto dei mazzetti: il salto classico ed il salto di Herrmann. Essi si differenziano in base al mazzetto in movimento durante la mossa: nel salto classico è il mazzetto superiore che ruota intorno a quello inferiore, nel salto di Herrmann è il contrario: il mazzetto inferiore ruota intorno a quello superiore. Entrambe le tecniche arrivano dal mondo dei bari.
Storia dell'Herrmann pass: l'attribuzione di questo salto ad Herrmann (Alexander) di data da August Roterberg nel suo "New Era Card Tricks" (1897). Ma, nella sua meccanica, apparve già in un testo del 1764: "Le Philosophe Négre et les Secrets des Grecs" ad opera di Gabriel Mailhol.
Storia del salto classico: in "Liber Pagatorum", un testo anonimo del 1512, l’autore discute di tecniche dei bari e, in un passaggio, spiega come la carte venissero “tagliate le une per le altre " ... è la prima descrizione del salto classico? Forse, ma il passaggio è troppo vago per esserne certi. Nel 1550 appare Le Mespris du Tous Jeux de Sort, in esso l’autore Olivier Gouyn dice: "e dopo che avrai alzato (se non farai attenzione) lui metterà in cima ciò che dovrebbe mettere sotto ” e, anche i questo caso, la frase e aperta a diverse interpretazioni (sembrerebbe più una falsa ricomposizione). Nel 1680 esce "The Compleat Gamester" opera di Charles Cotton e, ancora, la descrizione non è chiara. La prima pubblicazione nota, nella quale viene spiegato senza ombra di dubbio il salto è del 1757. Nel suo "L'Histoire des Grecs ou des ceux qui Corrigent la Fortune au Feu", Pierre Ange Goudar spiega come i bari "saltano il taglio per rimettere le carte nella loro posizione originale ". Nella stessa opera, Goudar loda le gesta di una certa Madame S.: "Non si è mai vista prima tale abilità di mano, un lampo di luce. Può annullare il taglio e fare saltare la carta con una destrezza senza pari". Ma questo passaggio molto probabilmente non si riferisce al salto ma ad una “operazione” tipica nel gioco del Faraone (distinzione fatta da Gianfranco Preverino). Anche se non vi è alcuna descrizione è chiaro come il salto fosse una tecnica già conosciuta all’epoca. La prima descrizione della meccanica del salto classico (in un contesto che non fosse quello del gioco d’azzardo) appare nel 1769 in "Nouvelles Recreations Phisyques et Mathematiques" di Edme-Gilles Guyot. Un'altra antica descrizione del salto classico (anche più dettagliate di quella del Guyot) apparve in un testo tedesco del 1768: "Der Verrathene und von allen seinen truglichen LGeheimnissen Lentblösste Lfalshe Spieler, von cinem dieser unseligen Kunstgriffe kundigen Weltburger", interessante per essere la pea che integra, nel testo, una figura. Quest'opera è degna di nota anche perché nella descrizione del salto classico, viene spiegato un metodo per tenere separate le sue metà del mazzo stesso (mentre viene ricomposto dopo l'alzata), molto simile all'Erdnase Break o, addirittura, al Vernase Break! Antedatando questa tecnica di più di 130 anni. Ecco il passaggio: "dopo il taglio manovro la mano destra in maniera tale che il pollice afferri un lato del mazzo, il medio il centro del lato opposto e anulare e mignolo l'angolo, scavalcandolo leggermente e tenendo così traccia dei due mazzetti".